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Guido Giuliani

Cosa prevede l’agenda 2030 in relazione alla disabilità

L'agenda 2030 dell'ONU definisce le strategie future dei governi mondiali: vediamo cosa prevede sulla disabilità

Nel settembre del 2015 i governi dei 193 Paesi membri dell’ONU hanno aderito all’agenda 2030. Tale agenda indica le direzioni verso cui si procederà per ottenere un mondo migliore alla fine del 2030, 15 anni dopo. Questa decisione influenzerà le politiche dei governi di tutto il mondo: ecco perché è importante capire cosa prevede l’agenda 2030 in relazione alla disabilità.

Cos’è l’agenda 2030 dell’ONU

L’agenda 2030 dell’ONU, sul sito delle Nazioni Unite, viene definita come “un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità”. Adottata il 25 settembre 2015, prevede una serie di impegni dei 193 Paesi membri dell’ONU per perseguire uno sviluppo sostenibile. Viene definito sviluppo sostenibile lo “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”.

Per ottenere tale obiettivo ci si deve muovere in tre direzioni: crescita economica, inclusione sociale e protezione dell’ambiente. Questi tre aspetti, secondo l’agenda 2030 dell’ONU, dovrebbero diventare una sorta di dogma per le politiche dei Paesi membri.

Quali sono gli obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU

Gli obiettivi dell’agenda 2030 girano intorno alle cosiddette cinque P. Le 5 P sono:

  1. Persone: l’agenda 2030 vuole eliminare fame e povertà in tutte le forme e garantire dignità e uguaglianza;
  2. Pace: si ambisce a società pacifiche, giuste e inclusive;
  3. Prosperità: si vuole garantire vite prospere e piene di armonia con la natura;
  4. Partnership: l’agenda 2030 deve essere promossa attraverso solide alleanze fra Paesi e istituzioni;
  5. Pianeta: si mira a proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta a tutela delle generazioni future.

Più nel dettaglio si muovono i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Sono definiti “comuni”, nel senso che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui, nessuno escluso. Fanno seguito agli obiettivi di sviluppo del Millennio, che componevano la precedente agenda delle Nazioni Unite.

Povertà zero

Con questo obiettivo si vuole porre fine alla povertà in tutte le sue forme. Al giorno d’oggi, infatti ancora molte persone vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. Questo dato rappresenta una grande fonte di rischio per la dignità di qualsiasi essere umano. Vi si può porre rimedio mediante la cooperazione tra Paesi e lo sviluppo di sistemi e misure sociali di protezione per tutti.

Fame zero

Questo obiettivo mira a: azzerare la fame, realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile

Risulta elementare il diritto ad avere cibo sufficiente per tutto l’anno: questa idea rimane però ancora trascurata. I rimedi non mancano. La soluzione può arrivare attraverso sistemi di coltivazione e produzione di cibo sostenibili e mantenendo intatto l’ecosistema e la biodiversità.

Salute e benessere

Con l’agenda 2030 si vuole garantire le condizioni di salute e il benessere per tutti a tutte le età. I dati più allarmanti in questo campo riguardano il tasso mondiale di mortalità materna e la morte di neonati e di bambini sotto i 5 anni per cause prevenibili. Si può rimediare, ad esempio, garantendo l’assistenza sanitaria per tutti e finanziando la ricerca e lo sviluppo di vaccini e medicine per le malattie, specialmente quelle trasmissibili.

Istruzione di qualità

L’obiettivo è offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti. L’importanza si coglie dal fatto che l’istruzione può davvero garantire agli individui un futuro migliore. Si incomincia eliminando l’analfabetismo per uomini e donne, possano leggere e scrivere, eliminando ogni forma di discriminazione di genere e promuovendo un accesso paritario a tutti i livelli di educazione accompagnato da un’elevata qualità degli insegnanti.

Uguaglianza di genere

Tale obiettivo è connesso con quello precedente e vuole ottenere l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne. Sono ancora troppe infatti le discriminazioni verso il genere femminile: bisogna sradicare ogni forma di violenza contro le donne, eliminando anche lo sfruttamento sessuale.

Acqua pulita e igiene

Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti è essenziale per garantire una vita dignitosa. L’acqua è infatti fonte di vita e chiunque deve potervi accedere.

Energia pulita e accessibile

L’energia ricopre un ruolo essenziale nella nostra società, motivo per cui tutti devono potervi accedere. Per tutelare il pianeta e il futuro delle prossime generazioni è poi essenziale che tale energia sia pulita e proveniente da fonti rinnovabili.

Lavoro dignitoso e crescita economica

Si vuole qui promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti. Il lavoro non è infatti solo un mezzo di sostentamento, ma un modo per vivere la nostra vita dignitosamente: sostenere la crescita economica e raggiungere alti livelli di produttività possono aiutare la nostra sopravvivenza.

Industria innovazione e infrastrutture

Si mira a costruire infrastrutture resistenti, promuovere l’industrializzazione sostenibile e inclusiva e favorire l’innovazione. Sia le infrastrutture che l’industria sono importanti per supportare l’intero sviluppo economico e il nostro benessere divenendo sostenibili ed affidabili con lo sviluppo tecnologico e la ricerca.

Ridurre le disuguaglianze

Nel mondo sussistono troppe differenze tra Stati. Ogni Paese dovrebbe avere pari opportunità e diritti a livello economico e globale: per questo è necessario che sia raggiunta e sostenuta la crescita del reddito interno. Per far sì che avvenga bisogna perseguire politiche fiscali, salariali, di protezione che assicurino una maggiore uguaglianza tra la popolazione.

Città e comunità sostenibili

L’ambiente cittadino influenza il nostro stile di vita e le nostre abitudini. Ecco perché le città devono essere accessibili, sicure e sostenibili, in modo da coniugare al meglio la vita attuale e quella futura.

Consumo e produzione responsabili

Per proteggere il pianeta bisogna ridurre gli sprechi e le sostanze chimiche rilasciate soprattutto dalle grandi aziende multinazionali tramite politiche sostenibili e improntate sul riciclaggio dei prodotti.

Agire per il clima

Sempre in connessione con l’obiettivo precedente, servono politiche e strategie globali sostenibili in modo da arginare i rischi ambientali e gli effettivi disastri naturali. I cambiamenti climatici sono all’ordine del giorno e balzano agli occhi di tutti: una situazione che non può più essere ignorata e che deve essere affrontata entro il 2030.

La vita sott’acqua

La conservazione e lo sfruttamento sostenibile degli oceani, dei mari e di tutte quelle risorse al loro interno sono importanti per la nostra vita: la riduzione dell’inquinamento marino, così come una gestione sostenibile dell’ecosistema e una protezione dell’ambiente subacqueo sono obiettivi necessari per salvaguardare la nostra salute.

La vita sulla Terra

Proteggere, ristabilire e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, la gestione sostenibile delle foreste, combattere la desertificazione, fermare e rovesciare la degradazione del territorio e arrestare la perdita della biodiversità. Per farlo è necessario che entro il 2030 si persegua un’azione congiunta per proteggere, ristabilire e promuovere l’impiego sostenibile dell’ecosistema terrestre.

Pace, giustizia e istituzioni forti

Bisogna promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, realizzare istituzioni effettive, responsabili e inclusive a tutti i livelli.

Entro il 2030 si vogliono ottenere società pacifiche, l’accesso alla giustizia per tutti e l’esistenza di istituzioni responsabili.

Partnership per gli obiettivi

L’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura.

Cosa prevede l’agenda 2030 per la disabilità

All’interno dell’agenda 2030 molti aspetti sono dedicati alla disabilità. Questa rientra infatti nelle cinque P, più precisamente nelle “persone”. Tra gli obiettivi collegati vediamo invece la riduzione delle disuguaglianze, in quanto in una società giusta e inclusiva le persone con disabilità hanno piene possibilità. Si aggiunge poi l’obiettivo sulla sostenibilità delle città e delle comunità, che devono essere prive di barriere architettoniche fisiche e sociali.

Infine, non va dimenticato l’obiettivo relativo a salute e benessere, poiché il progresso tecnologico e medico è essenziale per superare le difficoltà che le disabilità comportano.


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