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Guido Giuliani

Aktion T4: cos'è stato il programma nazista per l'eliminazione delle persone con disabilità

Lo sterminio delle persone con disabilità porta il nome di Aktion T4: ripercorriamo le tappe della tragedia

Il termine “Aktion T4” indica l’operazione di eugenetica realizzata dai nazisti tra il 1933 e il 1941. L’obiettivo dell’Aktion T4 era l’eliminazione, mediante sterilizzazione ed uccisione, delle persone con disabilità. L’operazione si inserì nell’ideologia eugenetica che fondava la dottrina nazionalsocialista, per cui v’era necessità di rimuovere dalla società tutte le persone non rispondente all’ideale di perfezione che doveva fondare la “razza ariana”. Vediamo quindi cos’è stata l’Aktion T4, il programma nazista per l’eliminazione delle persone con disabilità.

Cosa vuol dire “Aktion T4”? L’origine del nome

L’espressione “Aktion T4” non proviene dai documenti nazisti. Negli atti amministrativi l’operazione era menzionata come “Eu-Aktion” o “E-Aktion”, dove il prefisso stava a significare “eugenetica”. Questo prova quanto il tema della purezza della razza fosse centrale nell’ideologia nazista.

Il termine “Aktion T4” è successivo e fa riferimento al luogo dove venne messa in atto l’operazione. T4 era una sigla per "Tiergartenstraße 4": questa via era l’indirizzo della sede centrale del Gemeinnützige Stiftung für Heil- und Anstaltspflege, l'ente pubblico per la salute e l'assistenza sociale. Il nome della strada si deve al celebre Zoo di Berlino, nei pressi del grande Parco Tiergarten (da Tier, "animale", e Garten, "giardino").

Le origini dell’Aktion T4

L’Aktion T4 nasce formalmente nel 1939, quando il regime diede il via al censimento dei bambini nati con malformazioni in modo da operare le “uccisioni pietose”. Tuttavia, attività di eugenetica si rinvengono fin dal 1933, quando si avviò il programma di sterilizzazione coatta. L’obiettivo era di impedire che le persone con disabilità, fisiche o mentali, ritenute ereditarie (spesso erroneamente, come nel caso dell’alcolismo o della schizofrenia), potessero procreare e trasmettere così la loro disabilità.

Alle “uccisioni pietose” dei bambini avviate nel ‘38-’39, fecero seguito quelle degli adulti. Le prime operazioni vennero avviate in Polonia. Qui l'Einsatzkommando 16 sterminò le persone ricoverate negli ospedali e negli istituti psichiatrici del Reichsgau Wartheland, una regione della Polonia occidentale annessa al Reich. Misure di questo tipo furono attuate anche in altre zone della Polonia destinate all'incorporazione diretta nel Reich. A Posen migliaia di pazienti furono uccisi con il monossido di carbonio in una camera a gas improvvisata dalla Kriminalpolizei.

L’operazione iniziò formalmente con una lettere di Hitler, dell’ottobre del 1939, ai medici del regime Bouhler e Brandt:

“Al capo [della Cancelleria] del Reich Bouhler e al dottor Brandt viene affidata la responsabilità di accrescere l'autorità dei medici, che devono essere designati per nome, perché ai pazienti considerati incurabili secondo il miglior giudizio umano disponibile del loro stato di salute possa essere concessa una morte pietosa”.

Si diede il la all’operazione con strumenti informali, senza passare dai mezzi legislativi, per evitare le opposizioni che un programma simile avrebbe inevitabilmente suscitato.

La storia dello sterminio delle persone con disabilità

Nell’ottobre del 1939 il regime nazista richiese a ospedali, istituti e centri di cura in generale di compilare dei moduli ove si indicassero le persone ricoverate e la patologia che le riguardava, se compresa fra le seguenti:

Non venne indicato lo scopo di tale censimento: molti medici credevano che fosse per individuare quali pazienti fossero abili al lavoro, per cui esagerarono le patologie di alcuni, condannandoli però alla morte. Laddove gli istituti si fossero mostrati poco collaborativi, medici fedeli al regime si presentavano personalmente, compilando i moduli con valutazioni molto severe.

Tutti i moduli venivano valutati da una commissione costituita in Tiergartenstrasse. Questa poneva un + se la persona era da “eliminare”, un - se da salvare, un ? se da rivalutare: tutto ciò avveniva solo sulla base del modulo, senza verificare la storia clinica dei pazienti.

L’uccisione avvenne inizialmente mediante iniezioni letali. Tale metodo era molto lento e inefficiente, per cui, con l’avanzare del conflitto, si passò all’utilizzo di camere a gas con monossido di carbonio. Le vittime venivano poi cremate.

L’Aktion T4 e l’opinione pubblica

Un’operazione di questo tipo era difficile da digerire, anche all’interno di un regime come quello nazista, che compì, in quegli anni, le più atroci nefandezze. Per questo motivo, la macchina della propaganda si attivò sin da subito, in modo da rendere l’Aktion T4 accettabile. In particolar modo si faceva leva sul “costo sociale” delle persone con disabilità, contrario all’interesse superiore del Paese. Nelle scuole, gli studenti svolgevano esercizi di matematica di questo tipo:

“Un malato di mente costa circa 4 marchi al giorno, un invalido 5,5 marchi, un delinquente 3,5 marchi. Generalmente un funzionario pubblico guadagna 4 marchi ogni giorno, mentre un impiegato privato solo 3,5 marchi: rappresenta graficamente queste cifre”.

Inoltre il regime tentò di svolgere l’operazione segretamente, senza passare da una legge, ma basandosi sulla lettera del Fuhrer sopra citata. Ciononostante, la notizia si sparse e l’opposizione pubblica fu importante. Molte persone dimisero i loro cari dalle cliniche pubbliche, per curarle a casa o, se potevano permetterselo, in istituzioni private, ove non c’era la giurisdizione pubblica. Alcuni medici modificarono le diagnosi per salvare i loro pazienti. Anche la Chiesa, sia cattolica sia protestante, si oppose, e non mancarono le lettere della popolazione, firmate anche da membri del partito nazista.

Aktion T4: i numeri e i dati

Quando si parla di fatti storici di questo genere, fare elenchi di numeri e dati rischia di far dimenticare che a morire tragicamente sono state delle persone, e non delle cifre. Tuttavia, se non si trascura l’aspetto umano, le statistiche possono essere utili per rendersi conto della portata dell’Aktion T4. Ecco quindi elencati alcuni dati rilevanti: 

  • 70.273: morti, secondo i dati ufficiali;
  • 275.000 morti, secondo stime degli storici;
  • 300.000 persone sottoposte a sterilizzazione coatta;

L’Aktion T4 oggi

Oggigiorno la Shoah è un fatto raccontato e ricordato, affinché la memoria possa evitare che succeda di nuovo. Tuttavia, è solo da pochi anni che viene ricordata l'Aktion T4 su giornali e articoli che parlano del Giorno della Memoria e della tragedia causata dal nazismo. Questo dimostra che il tema delle persone con disabilità è ancora nascosto, ritenuto secondario, nonostante la storia sia permeata di tragedie di questo tipo.

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