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Marco Sicbaldi

Accessibilità digitale nel 2025: come la tecnologia cambia il modo di progettare siti web

Web design 2025: accessibilità by design con AI e utenti reali per un digitale inclusivo.

Nel 2025, progettare un sito web significa molto più che offrire un’esperienza piacevole o una buona navigazione. Significa costruire un ambiente digitale accessibile, dove ogni persona – indipendentemente dalle sue caratteristiche – possa accedere, comprendere e interagire con i contenuti. L’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA) segna un cambiamento culturale prima ancora che normativo. E le tecnologie più recenti offrono strumenti potenti per trasformare il web in uno spazio davvero inclusivo.

Ma la tecnologia da sola non basta. Senza una strategia consapevole, il coinvolgimento degli esperti di accessibilità e il testing con utenti reali, il rischio è di creare interfacce sofisticate ma inaccessibili. Ecco quindi come il web design accessibile sta evolvendo nel 2025 – e perché il fattore umano resta insostituibile.

Le nuove tecnologie al servizio dell’accessibilità

Il panorama tecnologico si è arricchito di strumenti e framework pensati per semplificare l’implementazione dell’accessibilità nei siti web. Tra le soluzioni emergenti troviamo:

1. Framework e CMS accessibili by default

Piattaforme come WordPress, Drupal, Joomla e altri CMS open-source stanno integrando funzionalità native per la generazione automatica di codice accessibile. Template e plugin sono sviluppati seguendo le best practice delle WCAG, facilitando la creazione di interfacce conformi anche per chi non è uno sviluppatore esperto.

2. Editor visuali con verifica dell’accessibilità

Strumenti come Figma, Adobe XD e Webflow integrano oggi verificatori di contrasto, analizzatori semantici e checklist interattive che avvisano in tempo reale se un elemento non è accessibile. Questo consente a designer e content creator di correggere problemi alla radice, prima ancora della pubblicazione.

3. AI e automazione per l’accessibilità

Alcune piattaforme stanno introducendo AI per l’aggiunta automatica di alternative testuali, la semplificazione dei testi, l’ottimizzazione delle strutture semantiche o la trascrizione automatica di contenuti multimediali. Questi strumenti possono velocizzare i processi, ma devono essere supervisionati con attenzione per evitare errori o esclusioni.

Il rischio dell’automazione cieca

Le tecnologie automatizzate offrono efficienza, ma presentano anche limiti evidenti. Nessun tool di AI, per quanto avanzato, può sostituire l’intelligenza umana nel comprendere il contesto, il tono, l’intenzione e le sfumature culturali di un’interfaccia. Un testo alternativo generato automaticamente può essere tecnicamente corretto, ma poco informativo. Un contrasto cromatico può rispettare i parametri minimi, ma restare poco leggibile per chi ha disturbi visivi specifici.

Ecco perché nel 2025 è fondamentale affiancare alla tecnologia il contributo di esperti di accessibilità e, soprattutto, dei diretti interessati: le persone con disabilità. Solo testando i siti con utenti reali, raccogliendo feedback qualitativi e iterando sul design è possibile garantire un’esperienza davvero inclusiva.

Progettare accessibile: cosa cambia nel metodo

La grande trasformazione del 2025 non riguarda solo gli strumenti, ma il processo stesso di progettazione. Ecco alcuni cambiamenti chiave:

  • Accessibilità by design: si integra sin dalle prime fasi di brainstorming, non come correzione post-lancio.
  • Design system inclusivi: le aziende adottano librerie di componenti accessibili pre-testati, riducendo errori e tempi di sviluppo.
  • Design partecipativo: persone con disabilità vengono coinvolte nei focus group, nei test di usabilità e nel co-design.
  • Formazione trasversale: non solo gli sviluppatori, ma anche content creator, marketing, HR e customer service vengono formati sull’accessibilità.

Esperienza utente e accessibilità: un binomio indissolubile

Un sito accessibile è anche un sito più usabile per tutti. Navigazioni semplificate, contenuti chiari, layout responsivi, compatibilità cross-device: tutte queste caratteristiche, richieste dalle normative sull’accessibilità, migliorano la qualità dell’esperienza anche per utenti senza disabilità.

Nel 2025, l’accessibilità è diventata una leva competitiva: migliora l’engagement, abbassa i tassi di abbandono, amplia il pubblico raggiunto e rafforza la reputazione del brand. Ma soprattutto, esprime un valore etico: quello di voler costruire un web che non escluda, ma accolga.

Conclusione: un web nuovo, fatto di tecnologia e consapevolezza

La tecnologia sta trasformando radicalmente il modo in cui progettiamo siti web. Ma l’accessibilità non si misura solo in righe di codice o checklist tecniche: si costruisce con visione, empatia e responsabilità.

Nel 2025, progettare un sito web accessibile significa scegliere di costruire un digitale per tutti, dove ogni persona possa trovare informazioni, partecipare, contribuire. Ed è possibile farlo solo quando la potenza delle tecnologie incontra l’intelligenza umana, fatta di ascolto, test reali e conoscenza dei bisogni delle persone

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