La realtà virtuale (VR) è spesso associata all’intrattenimento o alla formazione aziendale. Eppure, nel 2025, sta emergendo come uno strumento di trasformazione concreta per l’accessibilità negli spazi fisici, a partire da due contesti fondamentali per la vita quotidiana: i luoghi pubblici e le scuole.
Musei, uffici, stazioni, scuole e biblioteche sono ancora oggi luoghi spesso difficili da fruire per le persone con disabilità. Ostacoli architettonici, informazioni non accessibili, percorsi confusi o ambienti sovrastimolanti creano esclusione, disagio, rinuncia. La VR, se progettata in modo inclusivo, può abbattere molte di queste barriere.
Ma attenzione: non basta inserire una visiera e “virtualizzare” l’ambiente. Per essere realmente utile, la VR deve essere sviluppata con il supporto di esperti di accessibilità e testata con chi vivrà quell’esperienza. Solo così diventa un alleato per l’inclusione.
La VR nei luoghi pubblici: una mappa mentale e sensoriale
Molti enti pubblici stanno introducendo la realtà virtuale per migliorare l’orientamento e la fruizione degli spazi. Le applicazioni più diffuse includono:
Questi strumenti non sostituiscono l’accessibilità fisica, ma la integrano, aiutando le persone a prepararsi, orientarsi, scegliere. E possono anche diventare uno strumento formativo per il personale pubblico, per comprendere meglio le esigenze delle persone con disabilità.
VR e scuola: nuove possibilità di inclusione educativa
La scuola è il primo grande ambiente sociale. E la VR può trasformarla in un contesto più inclusivo, offrendo:
La VR consente di sperimentare la realtà “al proprio ritmo”, di adattare i livelli di complessità, di costruire un ambiente protetto in cui sbagliare non è un problema.
Ma tutto questo funziona solo se i contenuti sono progettati con criteri pedagogici accessibili, e se i docenti sono formati per usarli in modo consapevole.
Le tecnologie esistono. Ma chi le progetta?
Oggi sono disponibili molte soluzioni VR per la scuola e la pubblica amministrazione:
Ma anche il miglior software può diventare una barriera se:
Serve quindi una progettazione accessibile by design, che coinvolga educatori, tecnologi, esperti di accessibilità e – soprattutto – studenti e cittadini con disabilità.
Progetti di successo in Italia e in Europa
Numerose scuole e istituzioni pubbliche stanno sperimentando la VR accessibile:
Questi progetti dimostrano che la tecnologia è pronta, ma serve una governance consapevole per attivarla correttamente.
Conclusione: la realtà virtuale che apre porte reali
La VR può essere un ponte straordinario tra fisico e digitale, tra distanza e partecipazione. Ma diventa davvero utile solo quando è progettata per essere abitata da tutti, quando nasce dall’ascolto, dal confronto, dal testing, non solo dall’idea brillante di un team tecnico.
Nel 2025, la sfida non è più solo “fare innovazione”. È fare innovazione accessibile. E questo vale ancor più nei luoghi dove si costruisce la cittadinanza: scuole, musei, uffici pubblici.
Perché ogni barriera abbattuta in VR è una porta che si apre nel mondo reale.
"Grazie alla partnership con AccessiWay, aggiungiamo così un importante tassello verso una maggiore inclusività, offrendo la massima accessibilità al nostro sito web e a tutti i suoi contenuti”
Corporate Communications Director di Campari Group