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Guido Giuliani

Come rapportarti con il tuo collega con disabilità

La disabilità è una questione complessa e non tutti sanno come gestirla. A tutti, però, può capitare di fronteggiare una situazione del genere, magari sul posto di lavoro. Ecco perché è utile sapere come rapportarti con il tuo collega disabile - partendo dal fatto che è meglio definirlo “persona con disabilità”, o, meglio ancora, con il suo nome.

La disabilità è una questione complessa e non tutti sanno come gestirla. A tutti, però, può capitare di fronteggiare una situazione del genere, magari sul posto di lavoro. Ecco perché è utile sapere come rapportarti con il tuo collega disabile - partendo dal fatto che è meglio definirlo “persona con disabilità”, o, meglio ancora, con il suo nome.

Cos’è meglio usare: disabile o diversamente abile?

Moltissime persone si interrogano chiedendosi se sia corretto usare la parola “disabile”. Come vi abbiamo spiegato nel dettaglio in questo articolo, sarebbe meglio evitare.

“Disabile” è infatti un termine con accezione negativa, avendo la radice greca dys. La disabilità non è però una connotazione negativa della persona, quanto una condizione momentanea di svantaggio, facilmente sanabile attuando le misure utili ad avere un mondo più inclusivo. Un esempio? Installando AccessiWay sul tuo sito, così che tutti possano usufruirne.

Detto ciò, la locuzione più corretta sarebbe “persona con disabilità”, ma solo nel caso in cui sia strettamente necessario fare riferimento alla sua condizione. Il tuo collega con disabilità, infatti, avrà un nome, ed è giusto chiamarlo così.

Come rapportarti con il tuo collega con disabilità

Una volta definiti i termini giusti per fare riferimento al tuo collega, è giusto verificare l’atteggiamento da tenere. Molte persone, infatti, tendono ad avere dei comportamenti eccessivi, in un senso o nell’altro, che rischiano di far sentire a disagio la persona con disabilità.

La regola più importante è evitare di atteggiarsi in modo pietista o compassionevole. Il tuo collega non ha infatti bisogno di essere consolato: è una persona consapevole delle sue difficoltà, che desidera vivere una vita piena e con le stesse possibilità di tutti gli altri. Sottolineare, anche con le migliori intenzioni, la sua condizione, non lo farà stare meglio.

Nel caso in cui dovesse incontrare delle difficoltà - come le barriere architettoniche -, è giusto offrirsi per aiutare, ma senza sostituirsi a lui. L’obiettivo è infatti essere inclusivi, e sostituirsi a una persona non fa che escludere questa dalla vita quotidiana.

Cosa fare se vedi delle discriminazioni verso una persona con disabilità

Le discriminazioni verso le persone con disabilità sono purtroppo all’ordine del giorno. Può trattarsi di discriminazioni dirette, così come di discriminazioni indirette - clicca qui per scoprire cosa sono. Ad ogni modo, si tratta di situazioni che peggiorano le condizioni di vita di un soggetto, e per questo vanno combattute.

La prima cosa da fare, nel caso in cui assistessi a delle discriminazioni verso una persona con disabilità, è farlo notare all’autore della discriminazione. Nel caso in cui ritenessi questa soluzione non percorribile, dovresti comunicarlo a un suo superiore o al responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità.

Infine, nel caso in cui la discriminazione costituisse reato, è opportuno denunciarlo alle autorità od offrire sostegno alla vittima nel caso in cui si tratti di un reato perseguibile solo su querela.

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