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Redazione

Navigare il labirinto burocratico: Accessibilità digitale e servizi pubblici

Nel cuore del mitico labirinto di Cnosso, Teseo ha trovato la via grazie al filo di Arianna. Oggi, simili a Teseo, i cittadini si trovano ad affrontare un dedalo burocratico intricato. Questo labirinto, complicato ancora di più dalla digitalizzazione, rappresenta una barriera per molti cittadini, in particolare per coloro con disabilità. L'accessibilità digitale diventa quindi fondamentale per garantire l'uguaglianza di accesso ai servizi. Quali passi bisogna intraprendere esattamente?

Nel cuore della civiltà cretese, il mitico labirinto di Cnosso si ergeva a groviglio di percorsi inestricabili costruito per imprigionare il temibile Minotauro. Un antico racconto che riflette una realtà moderna: la burocrazia, con i suoi ingarbugliati corridoi di procedure e normative, sembra un labirinto altrettanto complesso per il cittadino che cerca una soluzione; figuriamoci cosa può essere navigare attraverso il mondo della Rete dei servizi pubblici per una persona con esigenze specifiche di accessibilità. Allo stesso modo in cui Teseo cercava di trovare la sua via per raggiungere e sconfiggere il Minotauro, così gli utenti di oggi cercano un filo di Arianna per essere guidati attraverso il dedalo burocratico. 

Secondo la definizione dell’AGID, Agenzia per l’Italia Digitale, per accessibilità si intende “...la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”. Sarebbe bello se tutto funzionasse così... e noi lo diciamo da sempre: è solo una questione di volontà! Nell'era digitale, accedere ai servizi pubblici non dovrebbe essere un'odissea burocratica; il "labirinto" può essere complicato per tutti, ma per le persone con disabilità le barriere sono ancora più esacerbanti. La transizione verso l'accessibilità digitale è cruciale per garantire che i servizi pubblici siano fruibili da tutti i cittadini, segnando un passo avanti nella realizzazione di una società inclusiva e equa. L’Accessibilità Digitale, quindi, oltre che una volontà deve essere anche una priorità. Per molti, la digitalizzazione promette un accesso più semplice e diretto; tuttavia, senza l'implementazione dei principi del design universale, questo potenziale rimane inespresso per chi affronta disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. L'adozione di linee guida come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) non è solo una raccomandazione, ma una necessità per rompere le barriere digitali.

E allora iniziamo a percorrere il labirinto e sconfiggere il Minotauro con un suggerimento: semplificazione dei processi. Il compito di rendere la burocrazia più accessibile non si ferma all'aspetto tecnico. Si tratta anche di semplificare le procedure, rendere i linguaggi più chiari e diretti e fornire guide intuitive che aiutino gli utenti a navigare i servizi con facilità. Questo include, imprescindibilmente, la realizzazione di dichiarazioni di accessibilità chiare (e vere, ma questa è un'altra storia che racconteremo) per i siti web della Pubblica Amministrazione. La tecnologia, se non è al servizio dell'uomo non ha senso. L'innovazione tecnologica ha portato allo sviluppo di strumenti che possono trasformare positivamente l'esperienza utente, un esempio? Servizi che implementano chatbot (accessibili) con IA per rispondere alle domande più comuni, sistemi di riconoscimento vocale per facilitare la navigazione dei menu, traduzione in lingua dei segni per video e contenuti multimediali. Tutti i touchpoint, dai terminali self-service negli uffici pubblici alle app mobili, devono essere progettati tenendo conto di tutti. Nessuno escluso.

Un altro aspetto critico è la formazione sulla sensibilizzazione alla condizione di disabilità per il personale dei servizi pubblici. L'informazione e la consapevolezza sulle diverse esigenze degli utenti possono trasformare il modo in cui i servizi vengono erogati, rendendoli più umani, comprensivi e, infine, accessibili. Per navigare il labirinto c'è bisogno di una guida consapevole che sappia con chi si sta parlando, quali potrebbero essere le sue esigenze, quali soluzioni proporre. Creando servizi pubblici digitalmente accessibili, non solo si rispettano i diritti delle persone con disabilità ma si eleva la qualità del servizio per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione. 

Teseo c’è riuscito, alla fine il leggendario Labirinto di Cnosso l’ha dipanato grazie all'aiuto del  sottile filo tessuto da Arianna. Allo stesso modo, nella nostra odissea attraverso i processi burocratici, possiamo vincere solo sfruttando le risorse - accessibili ed inclusive - che la tecnologia moderna ci mette a disposizione. Vuoi conoscere la nostra Arianna digitale? Visit AccessiWay...

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