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Redazione

Casa, dolce e accessibile casa. Innovare: l'accessibilità nella domotica

La diffusa utilizzazione di assistenti vocali come Alexa e Google Home riflette l'ascesa della domotica e dell'automazione domestica nel contesto odierno. Tuttavia, la prospettiva cambia quando si considera l'esperienza delle persone con disabilità. L'articolo esplora come l'innovazione nella domotica accessibile stia trasformando le case in ambienti inclusivi, garantendo comfort, sicurezza e indipendenza. Analizzando la convergenza tra tecnologia assistiva e domotica, si evidenziano le interfacce utente adattive, i sistemi di controllo vocale e i sensori intelligenti, personalizzati per rispondere alle esigenze individuali. Queste soluzioni non solo offrono comfort avanzato, ma promuovono anche l'indipendenza e la dignità delle persone con disabilità. L'integrazione e la compatibilità tra dispositivi emergono come fattori chiave, con molte aziende del settore della domotica che riconoscono l'accessibilità universale come vantaggio competitivo. In conclusione, l'autonomia nell'ambiente domestico non solo riduce la dipendenza da terzi ma consente alle persone con disabilità di vivere con maggiore privacy e indipendenza.

Alexa! Ok, google! E chi più ne ha più ne metta... ormai molti di noi, magari rientrando in casa, siamo abituati a pronunciare queste parole magiche per far sì che si accenda la luce soffusa preferita, suoni l'ultima hit Sanremese, si prepari la macchinetta del caffè; gesti entrati nel quotidiano perché, l'idea di casa, è intrinsecamente legata al concetto di comfort, sicurezza e indipendenza. Ma per le persone con disabilità, funziona sempre così? Questi diritti fondamentali possono essere ostacolati da barriere fisiche e tecnologiche? Gli assistenti vocali aiutano a sentirsi, appunto, a casa; e grazie all'innovazione nel campo della domotica accessibile, la "casa dolce casa" sta diventando una realtà confortevole e inclusiva per tutti.

Se ci pensiamo bene, questi strumenti che ormai usiamo quasi tutti i giorni, sono a tutti gli effetti una forma di domotica, o automazione domestica per metterla facile facile; e senza che ci abbiamo mai tanto riflettuto sopra, utilizzano la parola assistente esplicitata nella loro definizione. Ma quando si parla di persone con disabilità, di aiuto alle stesse, non si usa proprio la stessa parola? Sì, assistente...

La domotica rappresenta l'insieme delle tecnologie che migliorano la qualità della vita in casa attraverso l'automazione e il controllo degli ambienti abitativi. Quando parliamo di accessibilità nella domotica, ci riferiamo alla progettazione e personalizzazione di queste tecnologie per renderle utilizzabili da persone che hanno una condizione diversa, ma che magari grazie allora loro altra vasta gamma di abilità, possono comunque  controllare il proprio ambiente domestico in modo autonomo e intuitivo. Modificando l'ambiente, si cambia status... Per questo la disabilità è una condizione e non una malattia (non smetteremo mai di dirlo).

Le innovazioni nelle tecnologiche assistive hanno permesso la creazione di interfacce utente adattive, sistemi di controllo vocale e sensori intelligenti che possono essere progettati e personalizzati per rispondere alle esigenze individuali. Ad esempio, un sistema di illuminazione che si adatta automaticamente alle preferenze visive dell'utente o serrature smart che facilitano l'accesso senza bisogno di chiavi fisiche non solo offrono comfort all'avanguardia, ma promuovono anche l'indipendenza e la dignità delle persone con disabilità. L'implementazione di interfacce utente adattive nella domotica significa che i dispositivi possono essere controllati, ad esempio, tramite smartphone o comandi vocali, rendendo l'interazione con la tecnologia più accessibile per persone con condizioni motorie o visive diverse; è un esempio lampante di come il Design Universale può essere applicato nella pratica, garantendo che ogni funzione sia accessibile per la più ampia gamma di utenti. Un fattore chiave per l'adozione di queste tecnologie è la loro integrazione e compatibilità con altri dispositivi; tra l’altro, le aziende leader nel settore della domotica, stanno sempre più considerando l'accessibilità universale come un vantaggio competitivo essenziale. E non dite che non lo avevamo detto...

Diciamolo: la possibilità di gestire autonomamente la propria casa riduce la necessità di assistenza e supporto da parte di terzi, consentendo alle persone con disabilità di vivere con maggiore privacy e autonomia. 

Ciao Sky! Metti il film di Rocco...e i suoi fratelli.

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