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Redazione

Design per Tutti: Applicare i Principi del Design Universale negli Spazi Pubblici

L'articolo esplora l'importanza dell'Accessibilità Universale nel design, sottolineando il concetto di "Design for All" come una filosofia progettuale fondamentale. Questo approccio inclusivo mira a rendere gli spazi, i prodotti e i servizi fruibili da un vasto numero di persone, eliminando la necessità di soluzioni segregate. Dal mondo digitale agli spazi pubblici, l'accessibilità è presentata come un diritto fondamentale che va oltre la cortesia, influenzando la vita quotidiana di tutti. L'articolo esamina esempi concreti, come pavimentazioni tattili, rampe di accesso e segnaletica chiara, evidenziando l'importanza di considerare le diverse necessità delle persone nei progetti. Si menzionano anche Adaptive User Interfaces, Assistive Technology Innovations e soluzioni e-commerce accessibili. L'implementazione di audit sull'accessibilità viene presentata come una pratica essenziale, sia per garantire il rispetto delle normative vigenti che per promuovere una cultura inclusiva. In conclusione, l'articolo sottolinea che l'applicazione dei principi dell'Universal Design non solo facilita la vita quotidiana, ma rappresenta un investimento nel benessere collettivo e nella creazione di una società autenticamente inclusiva.

Disegnare per tutti, progettare in modo che gli ambienti e i servizi siano fruibili da chiunque a prescindere dalla propria condizione, pensare in modo che nessuno venga escluso. Questo significa design for all, e la discussione sull'Accessibilità Universale non è mai stata così necessaria come lo è oggi. 

In ogni aspetto della vita quotidiana, dalla mobilità ai siti web, dalla cultura al tempo libero, dallo sport alla quotidianità in genere, l'accessibilità è un diritto fondamentale; non solo una cortesia oppure qualcosa da raccontare come un plus rispetto ad altri, ma un vero e proprio pilastro sul quale è necessario posare ogni azione, soprattutto di pubblica utilità. Design Inclusivo: una filosofia progettuale che mira a creare spazi, prodotti e servizi che siano fruibili dal più ampio numero di persone, senza necessità di progetti specifici che cerano ghetti invece  che ambienti inclusivi. Un approccio contemporaneo che non vuole costruire  alternative di usabilità, discorso valido (forse)un tempo quando si pensava che le persone con esigenze “diverse” dovessero vivere in modo alternativo il contesto collettivo; un modo di pensare, appunto, che invece responsabilizzi i decision maker - in ogni campo - a costruire contesti validamente vivibili in ogni condizione. 

Ma questo, cosa significa quando parliamo di spazi pubblici? Vuol dire, ad esempio, pavimentazioni tattili per persone con disabilità visive, rampe di accesso per chi si sposta con ausili per la mobilità, segnaletica chiara e leggibile per tutti; significa pensare a come un bambino, una persona anziana, o un individuo con difficoltà motorie o sensoriali si muoverebbe attraverso una piazza, un ufficio postale, oppure una biblioteca; significa Adaptive User Interfaces, non sono solo per il mondo digitale ma ogni qualvolta bisogna pensare un’interfacce utente che sappia adattarsi elle necessità della persona; significa, ancora, fare proprio il principio dell’Assistive Technology Innovations, delle soluzioni e-commerce accessibili - che permettono acquisti autonomi -, delle tecniche per l'educazione inclusiva (per fare cultura) e chi più ne ha ne metta:  semafori che comunicano attraverso segnali sonori e vibrazioni, oppure app che forniscono informazioni in tempo reale sull'accessibilità dei luoghi pubblici.  Il design, quando è pensato for all, facilita la vita quotidiana.

Un audit di conformità sull'accessibilità, ad esempio, potrebbe essere essenziale per assicurare che gli spazi pubblici rispettino le normative vigenti. Questo non solo garantisce che gli ambienti siano “amichevoli” per i sensi, ma anche che rispettino la legislazione sui diritti delle persone con disabilità. Nel mondo del web, ad esempio, azioni come queste sono imprescindibili per garantire che tutti possano fruire della Rete e dei servizi ad essa connessi. 

L'applicazione dei principi dell’Universal Design negli spazi pubblici non è un compito da poco, è vero. Ma pensare con questo approccio è un investimento nel benessere collettivo e nell'inclusione sociale; una dimostrazione di Disability Advocacy e un passo verso la realizzazione di una società veramente inclusiva, dove la barrier-free experience è riflessa in ogni angolo della nostra realtà, fisica o virtuale che sia.

Perché dobbiamo ribadire sempre che in fondo, un mondo accessibile a tutti è un mondo migliore per tutti.

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