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Guido Giuliani

Come comunicare in modo accessibile alle persone con disabilità sui social media

Comunicare sui social media può sembrare facile, ma comunicare in modo accessibile richiede impegno: ecco le tecniche per farlo.

I social media sono ormai parte essenziale della nostra esistenza. Ci consentono di restare sempre in contatto con le persone a cui teniamo e di conoscerne di nuove, nonché di aggiornarci sulle notizie e di inviarci video e meme. Facebook, Linkedin, Instagram, TikTok, Snapchat: tutti abbiamo almeno un profilo su un social media, ma questo diritto vale anche per le persone con disabilità? I contenuti dei social media sono accessibili per chi ha una disabilità? Vediamo insieme come comunicare in modo accessibile alle persone con disabilità sui social media.

Cos’è un social media?

I social media sono servizi offerti (solitamente da compagnie private) che consentono di creare reti sociali attraverso la pubblicazione e la condivisione su internet di contenuti testuali, immagini, audio e video. L’origine è latina, dove la parola “medium” significa “mezzo”.

Spesso si usa la parola “social network”, ma in realtà è impropria, in quanto il network è una rete sociale, creata dalle persone che usano il social media. La differenza fra social media e social network consiste appunto in questo: i primi sono semplicemente dei software, degli strumenti, mentre i secondi sono costrutti sociali.

Cos’è l’accessibilità web?

L’espressione “accessibilità web” indica la possibilità che un utente con disabilità possa usufruire senza limitazioni o difficoltà di un contenuto offerto su un sito web o su un’applicazione. 

Ogni disabilità presenta esigenze e quindi necessità di adattamenti diversi: pertanto, non esiste una ricetta univoca per l’accessibilità, ma va valutato nel caso concreto quali accorgimenti adottare per avere la certezza che tutti gli utenti possano fruire appieno del sito web o dell’app.

La mancanza di accessibilità nei social media è un problema?

La mancanza di accessibilità è il problema principale dei social media. Secondo un’indagine sui maggiori ostacoli che gli utenti incontrano nell’utilizzo dei social media, troviamo infatti la scarsità di accorgimenti per consentire l’utilizzo anche alle persone con disabilità. Solo dopo vengono fattori come i problemi di accesso ad Internet e i problemi di visualizzazione e nella navigazione delle sezioni. A seguire, problemi di comprensione di determinati contenuti, problematiche legate alla gestione della sicurezza e della privacy e, da ultimo, emerge il fattore di scarsa competenza digitale

Come comunicare in modo accessibile sui social media

Le tecniche da utilizzare per comunicare in modo accessibile sui social media variano a seconda della piattaforma utilizzata e delle sue specifiche tecniche. Ad ogni modo, oggigiorno, quasi tutti i principali social media offrono strumenti per rendere la propria comunicazione accessibile anche alle persone con disabilità che utilizzano l’app o il sito. Pertanto, di seguito troverete delle informazioni di carattere generale che si possono applicare a tutti i social media.

Usa sempre il testo alternativo per le immagini

Le persone con disabilità visiva hanno difficoltà quando incontrano un immagine navigando sui social, in quanto non possono usufruire di quel contenuto come il resto della popolazione. Ecco perché una comunicazione accessibile non può prescindere dall’aggiunta del testo alternativo alle immagini che si pubblicano.

Il testo alternativo (alt-text) è una breve descrizione scritta dell’immagine che si pubblica, così che le tecnologie assistive come gli screen reader possano mostrare all’utente con disabilità visiva il contenuto in oggetto. La frase che compone il testo alternativo deve essere breve, ma completa, mirando a fornire all’utente non solo la rappresentazione dell’immagine ma anche il senso per cui viene mostrata.

Per fare un esempio, di fronte a questa immagine la giusta descrizione non è “due macchine su un circuito”, ma “due auto di Formula 1 sfrecciano su un circuito”, in quanto l’immagine mira a rendere una percezione di velocità. Al tempo stesso, descriverla con “due automobili a ruote scoperte che si affiancano tentando il sorpasso durante una competizione automobilistica” sarebbe eccessivamente pesante e non aggiungerebbe nulla al significato che si vuole trasmettere.

Facebook e Instagram, i due social che più si basano su immagini statiche (non video), hanno implementato un sistema di Intelligenza Artificiale in grado di leggere le immagini per le tecnologie assistive. Tuttavia è importante dedicare del tempo agli alt-text, in quanto la descrizione dell’IA può essere carente o comunque non descrivere lo scopo dell’immagine.

Il testo alternativo su Facebook:

  • è disponibile per le foto nel NewsFeed, nei profili e nei gruppi, nonché per le foto aperte in modalità a schermo intero, con lo sfondo nero;
  • è in grado di fornire informazioni dettagliate come la posizione in cui si trovano gli oggetti rappresentati nella foto (alto/basso, sinistra/destra) e la loro dimensione relativa.

Il testo alternativo su Instagram:

  • è disponibile per le foto nel Feed, in Esplora e nei profili.
Uno smartphone su cui una persona sta facendo il login su Instagram

Aggiungi sempre i sottotitoli ai tuoi video

Le persone sorde possono incontrare difficoltà nel fruire di contenuti video, dove la componente audio è spesso essenziale. Pertanto, se può essere superfluo sottotitolare video di cani e gatti, è invece molto importante aggiungere sottotitoli e descrizione dell’audio nei video di divulgazione, di dialoghi e in generale di tutti gli elementi dove sussistono contenuti “parlati”.

Anche in questo caso i social media principali si sono attivati, inserendo dei sistemi che automaticamente rendono accessibili i contenuti pubblicati dagli utenti. Tuttavia, per avere un lavoro curato e coerente con le intenzioni del creator, è importante dedicare del tempo a inserire personalmente i sottotitoli, anziché delegare ai sistemi automatici.

Le soluzioni dei principali social per i sottotitoli ai video

  • TikTok: la piattaforma di brevi clip video molto diffusa nella “Gen-Z” prevede un sistema automatico di sottotitoli, nonché supporto su molte funzionalità come le tecnologie TTS (text-to-speech), che regolano il funzionamento degli screen reader.
  • YouTube, la piattaforma di video di proprietà di Google, dedica da sempre molto spazio all’accessibilità. Infatti, è interamente compatibile con gli screen reader.

Usa font accessibili per le grafiche

Le persone con dislessia possono incontrare difficoltà a leggere i contenuti che pubblichi. Per esempio, è necessario che anche le grafiche, come le scritte di un meme, siano realizzate mediante font accessibili. Per fortuna, molti tra i font comuni sono considerati accessibili:

  • Arial
  • Tahoma
  • Trebuchet
  • Open Sans
  • Helvetica
  • Comic Sans
  • Verdana
  • Century Gothic
  • Calibri

A questi si aggiungono font realizzati specificamente per le persone con dislessia:

Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo questo articolo su “I migliori font e caratteri per aiutare le persone con dislessia”.

Un font poco leggibile e quindi poco accessibile

Usa i font previsti dal social media che stai usando

Sempre in tema di font, è importante, per i contenuti scritti, come didascalie o post di testo. Le tecnologie assistive come gli screen reader possono infatti entrare in conflitto nel caso in cui si usino font non previsti dal social network che si sta usando. Per fare un esempio, nelle bio di Instagram è meglio evitare quei caratteri corsivi e arzigogolati, perché rendono impossibile la lettura a una persona con disabilità visiva.

Non usare le emoji

Le emoji sono ormai centrali nella nostra comunicazione. Le usiamo per rendere il testo più accattivante, facendo capire se stiamo scherzando o se siamo arrabbiati. E poi un po’ di colore in un testo è sempre piacevole. Se non fosse che le emoji appesantiscono notevolmente la lettura di un testo se si utilizza uno screen reader.

Nate infatti per descrivere sentimenti ed emozioni con un semplice segno grafico o decorativo, inizialmente non venivano considerate dagli screen reader. Quando, con l’evoluzione informatica, si sono uniformate e rese compatibili le emoji fra i vari dispositivi e social media, si è anche lavorato per far sì che le tecnologie assistive descrivessero l’emoji incontrata nel testo. Per esempio, l’emoji “ :) “ viene descritta come “faccina con sorriso accennato”, mentre l’emoji “ :D “ è “faccina con un gran sorriso”. Immaginate ora un post su Facebook con serie da dieci faccine consecutive: una volta lo screen reader avrebbe ripetuto per dieci volte la descrizione della stessa faccina, rendendo la lettura quasi impossibile. Ora sono state rese accessibili, con lo screen reader che legge “dieci faccine sorridenti”, ma comunque è meglio non esagerare.

Scrivi gli hashtag in modo accessibile

Le persone con dislessia o con ipovisione possono trovarsi in difficoltà nel leggere gli hashtag pubblicati, per esempio, sotto un post di Instagram. La lettura di più parole attaccate, senza segni distintivi tra l’inizio di una e dell’altra parola, è un’impresa ardua per alcune persone. Ecco perché è importante scrivere gli hashtag in modo accessibile, se è necessario inserirli per aumentare le interazioni. Pertanto, anziché scrivere

#unhashtagtuttominuscolo

sarà meglio scrivere

#UnHashtagConLeInizialiMaiuscole.

Trascrivi meme e GIF

La trascrizione di meme e GIF risponde a esigenze simili a quelle del testo alternativo. Se l’alt-text, come spiegato alcuni paragrafi sopra, è fondamentale per illustrare il contenuto e il messaggio di un’immagine alle persone con disabilità visiva, allo stesso modo è importante scrivere i contenuti dei meme, spiegando, nei limiti del possibile, la battuta, nonché descrivere il contenuto video presente nella GIF.

L’accessibilità sui principali social media

I social media principali hanno adottato soluzioni specifiche per essere accessibili alle persone con disabilità. Di seguito vi spieghiamo nel dettaglio le tecniche scelte. 

Facebook 

Facebook prevede un sistema di Intelligenza Artificiale in grado di scrivere automaticamente i testi alternativi per le immagini, in modo da supplire a una carenza molto diffusa, dato che moltissimi utenti omettono di inserire l’alt-text. Inoltre, nella dichiarazione di accessibilità, vengono fornite numerose indicazioni per gli utenti con disabilità, sia per quanto riguarda il “feed”, sia per i messaggi.

Instagram

Anche Instagram prevede un sistema automatizzato di testo alternativo, modificabile e personalizzabile dall’utente prima della pubblicazione. Chiaramente, la natura prettamente visiva dei contenuti di Instagram rende l’accessibilità fondamentale per questo social media.

TikTok

Lo stesso discorso fatto per Instagram vale anche per TikTok, la piattaforma di brevi clip video molto diffusa nella Generazione Z. Il social media offre un sistema automatico di sottotitoli, nonché supporto su molte funzionalità come le tecnologie TTS (text-to-speech), che regolano il funzionamento degli screen reader. Per saperne di più, qua puoi trovare la loro dichiarazione di accessibilità.

Twitter

Twitter ha un sistema di Intelligenza Artificiale capace di scrivere automaticamente le didascalie alle immagini, così da consentire anche agli utenti con disabilità visiva di fruirne. Tuttavia, è compito dell’utente attivarla, e ciò spesso non accade.

YouTube

YouTube, la piattaforma di pubblicazione video di proprietà di Google, è molto attenta all’accessibilità. Infatti, è interamente compatibile con gli screen reader. Per sapere come funziona, leggi qua!

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