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Paolo Berro

Valorizzare la disabilità: niente di più sbagliato

L'articolo discute il significato e l'impatto del termine "valorizzare le disabilità" nella società contemporanea. Contrariamente alla sua apparente intenzione positiva, il concetto rischia di ridurre gli individui alle loro disabilità anziché riconoscerne le competenze e le qualità uniche.

Il linguaggio ha il potere di plasmare la nostra percezione del mondo e delle persone che ci circondano. Nella nostra società, uno dei termini che suscita discussioni significative è "valorizzare le disabilità". Intendo dimostrare perché questo termine sia non solo inadeguato, ma anche potenzialmente dannoso, e perché sarebbe molto più appropriato e inclusivo parlare di "valorizzare le competenze di ognuno".

Prima di tutto, consideriamo il significato intrinseco di "valorizzare le disabilità". Questa espressione potrebbe sembrare a prima vista un tentativo positivo di riconoscere le qualità uniche di persone con disabilità, ma porta con sé una serie di connotazioni problematiche. Valorizzare la disabilità potrebbe implicare che il valore di una persona sia intrinsecamente legato alla sua disabilità, piuttosto che alle sue capacità, interessi o personalità. Questo approccio rischia di ridurre l'individuo a una singola caratteristica - la sua condizione fisica o mentale - piuttosto che valorizzarne l'intero essere.

Inoltre, "valorizzare le disabilità" può distorcere la realtà delle sfide quotidiane che le persone con disabilità devono affrontare. Mentre è essenziale riconoscere e rispettare queste sfide, è altrettanto cruciale non definire le persone esclusivamente attraverso di esse. La lotta per l'accessibilità, l'inclusione e l'uguaglianza non dovrebbe essere romanticizzata o vista come qualcosa che automaticamente "arricchisce" la società o rende una persona "speciale".

Va notato che il termine "valorizzare le disabilità" è spesso utilizzato nei contesti organizzativi, particolarmente dai responsabili delle risorse umane. Questo può riflettere un tentativo di evidenziare politiche inclusive o di promuovere la diversità, ma può anche indirettamente contribuire a un'impressione di sfruttamento delle disabilità piuttosto che di valorizzazione delle vere capacità individuali. È essenziale che i responsabili HR siano consapevoli di come le loro parole possano essere percepite e le implicazioni che possono avere.

D'altra parte, "valorizzare le competenze di ognuno" è un'espressione che abbraccia pienamente i principi di equità e inclusione. Questo approccio riconosce che ogni individuo, indipendentemente dalla presenza o assenza di una disabilità, possiede un insieme unico di abilità e talenti che possono contribuire significativamente alla società. Focalizzarsi sulle competenze piuttosto che sulla condizione medica aiuta a promuovere un ambiente in cui tutti possono partecipare su un piano di parità, e dove le barriere vengono abbattute non solo fisicamente, ma anche a livello di percezione.

Valorizzare le competenze di ogni persona significa anche lottare contro gli stereotipi e le aspettative limitanti. Quando le aziende, le scuole e le comunità cercano attivamente di scoprire e promuovere i talenti di tutti i loro membri, indipendentemente dalla loro condizione fisica o mentale, si crea un terreno più fertile per l'innovazione e la crescita collettiva.

Si invitano, perciò, educatori, datori di lavoro, responsabili politici e tutti i membri della società a riflettere su come il linguaggio influenzi la nostra comprensione dell'inclusione e della diversità. Scegliere di valorizzare le competenze anziché etichettare le persone basandosi sulle loro disabilità è un passo essenziale verso una società più giusta e inclusiva.

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